giovedì 23 maggio 2013

The Importance of Being #2 - William Shakespeare




Salve a tutti!
Siamo qui oggi per celebrare…
…cos’è, un altro matrimonio??

…uno dei più grandi scrittori, drammaturgi e poeti della letteratura inglese. Il protagonista di The Importance of Being oggi è…William Shakespeare!

Siete scontatissimi. Quasi quasi non commento neanche. Andiamo! Un po’ di fantasia!

La sua vita fu piuttosto tranquilla.

Se per “tranquilla” intendi “noiosa”, allora risparmiaci. Fai qualcosa di utile! Vai a piegarti i calzini o qualcosa del genere.

Ma anche di una vita privata (apparentemente) anonima come quella di Shakespeare gli archivi inglesi ci hanno lasciato qualche traccia.
Giusto per sprecare carta.

William Shakespeare nacque a Stratford-upon-Avon il 23 aprile 1564
(in realtà l’unica data certa è quella del battesimo, il 26 aprile del 1564, ma tradizionalmente si celebra la sua nascita il giorno di san Giorgio).
Un bell'uomo, mi dicono.
Iniziamo bene. Non sai nemmeno dirmi quando è nato. Forse non è nato affatto. LA SUA VITA E’ UNA MENZOGNA!

La sua era una famiglia agiata. Suo padre, John era un commerciante appartenente alla corporazione dei pellai e guantai ed arrivò ad essere eletto baglivo (sindaco) di Stradford…
Ora è tutto chiaro! Era figlio del sindaco.

Era raccomandato!

…la madre, Mary Arden, discendeva da un'antica famiglia di possidenti. William era il terzo dei loro otto figli.
Salute! Si vede che non avevano ancora la TV.

Frequentò la Grammar School di Stratford dove imparò, come scrisse Ben Johnson, “poco latino e ancor meno greco”.
Mi sta iniziando a piacere. Almeno lui non era un secchione. SENTITO, AGA?

Nel 1582 sposò Anna Hataway…

Ferma, ferma, ferma!  Forse ho capito male.
Shakespeare ha sposato CATWOMAN?

…che era otto anni più vecchia di lui.

Non credo proprio. Penso che il caro Will sia di parecchi secoli più vecchio di lei!
Questo matrimonio non può funzionare.

Probabilmente il matrimonio fu "un ripiego con cui egli riparò un atto di irriflessione giovanile" (Praz).

…Sei un marpione, Will.

Da lei ebbe tre figli. Con una moglie e i figli da mantenere, oltre a fratelli e sorelle più giovani a cui provvedere, e un padre in cattive condizioni economiche, Shakespeare si trasferì a Londra in cerca di fortuna.

Sei la quintessenza della responsabilità e dell’agire ragionevole, Will.
Un vero padre di famiglia.


Come si sa, la trovò quasi subito.

Sempre perché sei un raccomandato.

Infatti nel 1592 il "rivale" Robert Greene, in un passo del suo A Groath's Worth of Wit bought with a Million Repentance (Un soldo di spirito comprato con un Milione di pentimento) lo descrive allusivamente come “una cornacchia  venuta dal nulla abbellite a con le nostre piume[…] che pensa di essere l’unico scuoti-scena [Shake-scene] del paese”.

SHAKESCENE.
Ma che simpatico.
I Londinesi ti volevano un gran bene, eh, Will?

Nei due anni successivi i teatri restarono chiusi a causa di un'epidemia di peste..

AH-AH! E ora che mi dici, Will? Che ne facciamo delle tue opere teatrali, eh?

… e Shakespeare si dedicò alla composizione dei poemi Venere e Adone e Il ratto di Lucrezia (o Lo stupro di Lucrezia).

Neanche la peste ti ferma.

Mi arrendo.

Nel 1594 risulta socio dei Chamberlain's Men (Attori della compagnia del Ciambellano, una compagnia teatrale che poi sotto Giacomo I prenderà il nome di King's Men, Attori della campagnia del re), diventa poi socio del nuovo teatro The Globe nel 1599.  Negli anni successivi, grazie ai favori della Corte dei quali beneficiava la sua compagnia…

Lo hai avuto un attimo di sfortuna nella tua vita??
Avrebbero dovuto chiamarti William RACCOMANDATO Shakespeare. O William HOUNAFORTUNASFACCIATA Shakespeare. O William CHE CU---

 ..egli godette di prosperità e successo dividendo le sue energie tra la composizione di drammi e di sonetti.

Oh, Will, Will. PERCHE’ HAI SCRITTO TANTO, Will? Rinnega la tua penna, o giura che non scriverai mai più, e io smetterò di commentare sarcasticamente la tua biografia.

Probabilmente intorno alla fine del primo decennio del '600 si ritirò a Stratford dove con i guadagni della professione aveva acquistato una casa patrizia con giardino, denominata "New Place".

Niente piscina? Niente yacht? Strano, ti accontenti con poco.

Morì il 23 aprile del 1616 e il 25 venne sepolto nel coro della chiesa dell'Holy Trinity.

Comunque, la scarsità di documenti sopravvissuti riguardanti la sua vita privata ha fatto sorgere numerose speculazioni riguardo al suo aspetto fisico, alla sua sessualità, al suo credo religioso e persino all'attribuzione delle sue opere.
---Ve l’avevo detto.
LA SUA VITA E’ UNA MENZOGNA!



Del raccomandato fortunello marpione  meraviglioso Shakespeare vi consigliamo…
Scherzi a parte, vi consigliamo di leggere ogni parola scritta da quest’uomo (sempre che sia davvero un uomo. LA SUA VITA E’UNA MENZOGNA).
Penso che ognuno di noi sia destinato ad amare almeno un'opera di Shakespeare, che sia una tragedia, una commedia, un sonetto, ma la dovrà cercare da solo. Per il momento io sono affezionata alla Dodicesima Notte e a Enrico V (se ne va in giro declamando il discorso di San Crispino e dice che è solo affezionata).
Non lasciatevi attrarre solo dai titoli celeberrimi (io fuggo come un'anguilla da Romeo e Giulietta), spulciate tra tutte le opere e trovate la vostra!

Intanto, vi proponiamo uno spezzone della trasposizione dell'Enrico V ad opera della BBC. 




8 commenti:

  1. Mammia mia, post assolutamente spassosissimo! Sono morta qui sulla sedia! xD xD XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie XD
      Speriamo che il caro Will non si sia offeso per come l'abbiamo trattato!

      Elimina
  2. Ah ah ah:) Bellisssssssimo!!!:)

    RispondiElimina
  3. Io ho un debole per "La Bisbetica domata"....che dici, troppo 'celebre'? XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, anzi! XD Tra l'altro il personaggio di Katherine è uno dei personaggi femminili di Shakespeare più interessanti, secondo me.
      E poi, il mio è un consiglio a chi tende a non considerare quelle opere che non sono stracitate, senza nulla togliere a queste ultime. Infondo, nell'Amleto c'è la citazione più famosa di Shakespeare, non per questo non va letto. XD
      (...non so se sono stata chiara :3)

      Elimina
  4. "Oh, Will, Will. PERCHE’ HAI SCRITTO TANTO, Will? Rinnega la tua penna, o giura che non scriverai mai più, e io smetterò di commentare sarcasticamente la tua biografia."

    Sto ancora morendo! Fantastica! :D

    RispondiElimina
  5. Lo ammetto, ho letto solo Romeo e Giulietta di Shakespeare e me ne vergogno tanto! XD Siccome voi due lo nominate spesso, mi sono lasciata convincere ed ho acquistato Shakespeare - Tutto il teatro (tra l'ebook a 1,99€ è un ottimo prezzo!) :3 spero di trovare la "mia" :*

    RispondiElimina