martedì 24 gennaio 2017

An open letter to | The Bookshelf (2.0)

An open letter to... è una specie di rubrica. Ogni volta (a cadenza random) indirizzeremo una lettera aperta a qualcuno, qualcosa, entità aliene, gatti...
Buondì, Mysamigos.
Ieri sera ero annoiata. Volevo scrivere, ma non sapevo cosa. Avevo quest'idea delle lettere aperte da indirizzare ai libri, agli autori e così via, ma ieri non avevo nessun destinatario letterario a cui rivolgermi.
Così ho deciso di scrivere una lettera al The Bookshelf. Visto che era già stata scritta una lettera del genere al nostro martoriato blog, questa è la versione 2.0.

Caro The Bookshelf,
ci troviamo spesso in questa situazione, in cui tu sei un foglio bianco e io una ragazza, nel buio della sua cameretta, con la sindrome da foglio bianco.
Abbiamo una relazione complicata io e te, ammettiamolo. A me piace infliggere la mia opinione alla gente. Mi piace avere uno spazio in cui esprimermi e sottopormi anche al giudizio degli altri perché, siamo onesti, sotto sotto sono un po' megalomane. E tu sei sempre stato la finestra aperta su una parte della mia testa. Come un oblò aperto su una stanza, dal quale si può vedere zucchero cannella e ogni cosa bella, mentre il resto, tutt'attorno, è coperto da cadaveri, zombie, personificazioni dell'ansia e della procrastinazione e DELIRIO (ma anche tanti gatti).E' così che ti vedevo all'inizio. Un lucernario. Portavi luce. Non solo sulla mia faccia in quanto schermo completamente bianco (ALLORA VERAMENTE VOGLIAMO DIRE A QUELLI DI BLOGGER CHE LE MIE RETINE NON SONO COSI FORTI COME DICONO DI ESSERE E NON MI SEMBRA IL CASO DI VOLERLE BRUCIARE) ma anche in una minuscola porzione della mia vita.


E POI ANSIA FU.
Hai iniziato a darmi scadenze. E quintali di libri da leggere che non avrei nemmeno lontanamente notato, se non fosse stato per te. E, attenzione, non sempre questa è una cosa buona. Alcuni libri vanno lasciati non letti. La vita è troppo breve per essere costretti a recensire libri brutti. Quando sono io a buttarmi nel trash per poi riemergerne e raccontare la mia esperienza da sopravvissuta che nemmeno i peggio partecipanti dell'Isola dei Famosi, è un conto. Ma quando sei stato tu ad avermi tirato per i capelli in libri che francamente erano più utili da alberi, questo no. E quindi sì, ti ho abbandonato. L'ho fatto senza una spiegazione. Perché, nel tempo, ho capito che non ti dovevo nessuna spiegazione. E questo è stato il primo passo.

TU sei il MIO blog. Non sono IO la tua BLOGGER.

(Per quanto tutto questo mi faccia pensare al Dottore e al TARDIS, molto romantico).
E ora non ti aspettare che io mi ributti a capofitto nelle settimane pianificate al millisecondo, l'ansia da "OGGI NON HO POSTATO NIENTE AIUTO CHIAMATE I POMPIERI", nel seguire gli altri perché "così si fa". Sarai un blog sui generis. Muto per settimane e poi riempito fino all'orlo in altre, secondo quanto detta il mio cervello bacato.
Se per un mese non mi va di leggere perché ho il blocco della lettrice, tu non avrai voce in capitolo. E' inutile che mi fai gli occhioni dolci e mi mandi Goodreads tipo strozzino "Sei 2009042 libri indietro sulla tua tabella di marcia, picciotto. Mo mando i miei con le scarpe di cemento".
Tu e il tuo scagnozzo Goodreads NON AVETE PIU ALCUN POTERE SU DI ME.
Nemmeno l'ho impostata la challenge, quest'anno.
(...mento. L'ho impostata. MA SONO STATA MOLTO REALISTICA).
Mi sa che non si parlerà più solo di libri, qui sopra. Mi annoio facilmente e mi butto in un sacco di ossessioni. Ieri ho fatto una ricerca sulle Geishe così, a random. Potrebbe prendermi la fissa per il Giappone, di nuovo (oooh, temimi). Sui miei scaffali, ho film, serie tv, manga, fumetti...non puoi essere solo un BOOKshelf, quindi smetti di farmi sentire in colpa. MI OSSESSIONO CON UN NONNULLA E TU NE SUBIRAI LE CONSEGUENZE SENZA DISCUTERE.
Avrei dovuto scriverla a SHERLOCK questa open letter. E forse lo farò. Ci scriverò mille post su Sherlock. Oh, maledetto Moffat, se non lo faccio. Trasuderai "MURDER, JAWN" come mai prima d'ora.
Anche i tuoi pixel avranno l'accento inglese.
The game is on, PUOI SCOMMETTERCI IL TUO CULO DIGITALE CHE THE GAME IS ON.
Sai che io sono una lettrice lenta. Mi piace assaporare i libri. Mi piace viverli, e questo richiede molto tempo. Perciò io e le tue scadenze non andremo mai d'accordo. Recensirò quando sarò pronta, non quando tu avrai un buco da tappare. Abbiamo le gif dei gatti, per quello. Tienitene una per stare buono.

In più, lascio che siano i libri a chiamarmi, quindi non cercare di costringermi a leggere le nuove uscite per forza perché tutti stanno leggendo quel libro e poi tu rimani indietro AIUTO CHIAMATE I POMPIERI DI NUOVO.Ci sono un sacco di libri magnifici sparsi lungo la timeline della storia editoriale e non c'è gioia più grande di trovare il libro perfetto per caso, in un sussurro catturato in una libreria, in qualche suggerimento su Goodreads (che, in questo caso, è il diavolo tentatore e non più uno strozzino siciliano). Ne ho trovati ben pochi di libri validi tra i recenti "casi editoriali dell'anno" di cui il web è bombardato. Lasciamoli perdere, quelli. Sì, magari non parlerò di quel libro di cui tutti parlano ora, ma potremmo essere il sussurro per qualcun'altro che, come me, cerca gli aghi nella paglia.
Tieniti un'altra gif di un adorabile grumpy cat, per farmi perdonare.

Ora che ci siamo chiariti, lasciami dire un'ultima cosa: sono fiera di te. Sono fiera di come sei, di come hai resistito. Sono felice che la mia socia abbia avuto l'idea di crearti e mi abbia coinvolto. Sono fiera soprattutto perché sei la dimostrazione pratica che io e lei siamo una squadra spaccaculi. E sì, sono fiera anche delle cicatrici che ti porti dietro, segni dei nostri lunghi periodi di silenzio. Anche quelli ti rendono THE BOOKSHELF, il nostro spazietto personale.

Da oggi forse un po' meno regolare, ma molto più nostro.

P.S.
E' inutile che cerchi di sindacare con Wolverine. Lo sai che, in realtà, lui è d'accordo con me. Fan della lentezza anche lui. E con gli artigli, anche lui. Roar.

6 commenti:

  1. *occhietti a cuoricino*
    Siete le migliori... e mi siete mancate!

    RispondiElimina
  2. Sto morendo da ridere - specialmente per le parti su Sherlock. E sì, per favore: tanti post su Sherlock.
    Comunque la challenge di Goodreads che alita sul collo è grandissima fonte di ansia. u_u

    RispondiElimina
  3. Complimenti per il post. Secondo me è così che si deve vivere il blog: un piacere e qualcosa che aiuta a diminuire l'ansia, non a farla salire.
    Detto questo, meglio blog più personali che finire tutti a recensire lo stesso libro perchè va di moda u_u

    RispondiElimina
  4. Adoro i post che ogni tanto fate, così come ho adorato questo *-*

    RispondiElimina
  5. Ecco, questa cosa dell'ansia da blog prende anche a me.
    Cioè: devo continuare a parlare solo di libri o spazio un po'?
    E allora via con la paranoia! Sì, perchè poi se mi faccio prendere da me stessa e dal raccontarmi poi va a finire che non mi do un freno e posso arrivare anche a fare dei casini, dato che molta gente che conosco (e anche quella che mi sta sulle balle!) mi legge. E se mi scappa un riferimento (maligno, of course) su di loro e loro mi sgamano?
    E quindi anche io sono qua che ci rimugino da giorni.
    Anche perchè se parto a leggere saghe piuttosto lunghe - come in questo caso che sto leggendo Harry Potter - dopo sto via tanto.
    Ecco, vedi? Ricomincia il trip!
    AIUTO!

    RispondiElimina