giovedì 23 febbraio 2017

Recensione | Albion - Bianca Marconero

Alzi la mano chi ha accolto con entusiasmo l'annuncio della NASA!
Io sono così emozionata che sto pensando di scriverci un post sopra. Così, per sport.
COMUNQUE.

Posto questa recensione con un certo imbarazzo.
Ho letto questo libro così tanto tempo fa che hanno fatto in tempo ad uscire il seguito e due novelle
Ma sapete com'è la storia dei romanzi che ci hanno fatto impazzire. Vogliamo parlarne, non riusciamo a farlo nel modo in cui vorremmo e, in più, temiamo di non essere in grado di scrivere una degna recensione.
Premessa enorme per dire che sono passati quasi due anni, da quando ho letto per la prima volta Albion. Mi sono finalmente decisa a parlarvene perché l'ho riletto di recente, sperando che mi aiutasse a superare un periodo di forte stress.
E ci è riuscito, eccome se ci è riuscito.

Albion
BIANCA MARCONERO 

Albion #1


 Limited Edition ▲ Rilegato 394 pagine ▲ 14,90 € 

TRAMA: « Cresciuto senza madre, e dopo aver perduto il fratello maggiore - morto in circostanze misteriose -, nel giorno del funerale dell'amatissimo nonno, Marco Cinquedraghi riceve la notizia che gli cambierà la vita: deve lasciare Roma e partire per la Svizzera. È infatti giunto il momento di iscriversi all'Albion College, la scuola in cui, da sempre, si diplomano i membri della sua famiglia. Ma il blasonato collegio riserva molte sorprese. Tra duelli di spade e lezioni di filologia romanza, mistici poteri che riaffiorano e verità sepolte dal tempo che riemergono, Marco scoprirà il valore dell'amicizia e capirà che l'amore, quello vero, non si ottiene senza sacrificio. Nelle trame ordite dal più grande dei maghi e nell'eco di un amore indimenticabile si ridestano legami immortali, scritti nel sangue. Fino all'epilogo, tra le mura di un'antica abbazia, dove Marco conoscerà la strada che le stelle hanno in serbo per lui. Il destino di un re il cui nome è leggenda »


Qualche tempo fa, vengo contattata via email da un'autrice.
Come molte altre prima di lei, mi propone di leggere il suo romanzo autopubblicato su Amazon. La ringrazio e le dico che non è necessario che mi invii il file, in quanto quel romanzo è già in attesa sul mio kindle, perché lo avevo acquistato di impulso dopo aver adocchiato una citazione su Facebook.
Le assicuro che lo avrei letto al più presto e, per una volta nella vita, ho fatto quello che avevo detto che avrei fatto esattamente nei tempi stabiliti (?). 
Sapete tutti com'è andata a finire, perché l'autrice in questione è Bianca Marconero e il suo ebook neonato era LA PRIMA COSA BELLA, allora autopubblicato, oggi tra le file della Newton Compton.
Quello che forse non sapete è che, dopo la dichiarazione d'amore per i suoi personaggi che le inviai via email, Bianca si offrì di inviarmi quello che lei definiva Il Libro Bianco.
Da brava Beatlesmaniaca, mi aspettavo un romanzo con la copertina completamente bianca e una numerazione in rilievo in basso a destra. In più, sapevo che mi sarei trovata tra le mani una sorta di retelling del ciclo arturiano, ma le mie conoscenze preliminari finivano lì.
Il che è stato pure meglio.

Un romanzo fantasy di qualità è quasi un miraggio, ai giorni nostri. Un romanzo fantasy rivolto ai cosiddetti giovani adulti, poi, non ne parliamo proprio. Sembra che questa fetta di pubblico abbia bisogno di determinati punti fissi, per godersi la lettura. Per dirla in altri termini, pare che questa generazione, in procinto di abbandonare l'adolescenza per affacciarsi nel mondo dei grandi, cerchi romanzi di evasione che non hanno bisogno di essere coerenti, ben scritti o di contenere un qualche tipo di messaggio per essere apprezzati.
Se lei ama lui, ma lui è tenebroso e disturbato, allora va tutto bene. Tenete, giovani adulti. Nutrite le vostre giovani menti con giovani messaggi vuoti e leggiadri.
Albion è una felice eccezione.

La storia è un mix di componenti vincenti: il ciclo arturiano, dinamiche adolescenziali e, sullo sfondo, un meraviglioso college sulle Alpi Svizzere, in cui prende vita una rosa di personaggi variegati e multiculturali.
Sono proprio questi personaggi ad accompagnarci lungo la narrazione, alternando i punti di vista capitolo dopo capitolo, prestandoci i loro occhi e rovesciandoci addosso i loro pensieri. Grazie a loro, entriamo in contatto con il mondo dell'Albion, college esclusivo che,  da secoli, accoglie solo i primogeniti di famiglie illustri. Dopo la seconda guerra mondiale ha aperto le sue porte anche ai cosiddetti borsisti, ossia eredi di famiglie che avevano il diritto di frequentare l'Albion e che non potevano sostenere le spese elevate della scuola.
Il protagonista, Marco Cinquedraghi, ha una situazione familiare particolare, con un padre freddo e distante che sembrava riporre tutto il suo orgoglio nel figlio primogenito, Riccardo.
Quando suo fratello muore in un incidente, Marco viene ammesso in via straordinaria all'Albion. Lì si trova davanti una fauna studentesca che non tarda a fargli capire quale sia il suo posto all'interno delle gerarchie della scuola: lui è un Cinquedraghi, popolare ed apprezzato praticamente per diritto di nascita. All'inizio, Marco neanche si oppone alla cosa, impegnato com'è a cercare di capire come muoversi in questo nuovo ambiente. Poi, una serie di eventi lo porta ad entrare in contatto con gli studenti che abitano l'Ala Est, i borsisti, che fondamentalmente disprezzano lui e tutto ciò che rappresenta.

Man mano che la narrazione procede, impariamo a conoscere questi personaggi come abbiamo fatto con i compagni di classe che hanno accompagnato la nostra vita scolastica. Qualcuno ci colpisce in particolar modo, qualcuno ci risulta insipido, qualcun altro - ancora - ci è completamente indigesto. Le figure che camminano nei corridoi dell'Albion sono a tutto tondo, imperfezioni ambulanti fissate su carta. Forse è proprio questo che restano impressi così tanto: nel bene o nel male, li sentiamo vicini.

La trama di questo volume - il primo di una serie - si sviluppa lentamente. I colpi di scena sono concentrati alla fine, mentre la parte iniziale serve più che altro a farci entrare in sintonia con i personaggi e con le loro dinamiche, con la scuola e le materie particolari che vengono insegnate, con questo mondo che sembra essere quello che conosciamo, ma in realtà nasconde un qualcosa di molto più profondo.
Lo stile è impeccabile. Si alternano descrizioni importanti a dialoghi frizzanti e pungenti, in un romanzo che, nonostante la mole, riesce ad essere veloce e scorre che è un piacere. La crescita dei personaggi, in perfetto stile J.K Rowling, è così naturale da risultare evidente solo riflettendoci a mente fredda.

Dopo tutto questo, è un po' superfluo specificarlo, ma... ragazzi, io l'ho adorato.
Erano secoli che non riuscivo ad immergermi così in una storia, al punto da sentirmi completamente parte di essa. La rilettura, poi, ha fatto sì che apprezzassi quei piccoli dettagli che, in un primo momento, mi erano sfuggiti. (E non ha fatto altro che far lievitare il mio amore per Deacon. Tipo che ne vorrei uno personale da tenere sulla spalla, stile voce della coscienza).

Insomma, leggetelo, leggetelo, leggetelo.
Albion racchiude in sé eventi storici accertati e antiche leggende, basandosi sulle caratteristiche migliori dei romanzi fantasy per ragazzi, il tutto con una scrittura invidiabile e dei personaggi credibili. 
Posso assicurarvi che, una volta iniziato, non riuscirete più a metterlo giù.
Ma non preoccupatevi: il seguito è già disponibile.
Tra settecento anni, probabilmente vi recensirò anche quello.
Un bacio!

7 commenti:

  1. Bellissima recensione :)
    Io ho il primo volume nella mia libreria da anni e ancora non l'ho letto. Sono una brutta persona ç_ç

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    1. Grazie! :)
      Guarda, io te lo consiglio assolutamente *_* vedrai che poi mi ringrazierai!

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    2. Ho iniziato a leggerlo stamattina *_*

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  2. Complimenti per la recensione, e soprattutto per essere riuscita a recensirlo, io alla fine ci ho rinunciato e sono andata di delirio totale da fangirl (soprattutto per il secondo) XD

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    1. Grazie! Ci ho messo tre giorni a limarla, è stato quasi imbarazzante XD
      Per il secondo, mi sa che ricorrerò anche io al delirio totale da fangirl: non penso ci sia un altro modo per parlarne!

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  3. Brava, ce l'hai fatta! Io lo sapevo *-*

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