lunedì 7 marzo 2016

Recensione | La Notte Che Ho Dipinto Il Cielo - Estelle Laure

Hola, Mysamigos!
Buon lunedì!
...AH! Questo sì che è un bell'ossimoro. Un "BUON" lunedì. 
I'm so funny!
Iniziamo con una bella recensione.
Ho letto questo libro in anteprima (Grazie, DeAgostini!) ma non sono riuscita a scrivere subito la recensione perché un po' sono stata offesa nelle mie aspettative.
 Per molto tempo non sono stata del tutto sicura della mia opinione su questo libro. Diciamo che si trova in una sorta di limbo, tra il sì e il no. Pendente più verso il no, però.
La notte che ho dipinto il cielo
ESTELLE LAURE

This raging light #1

 De Agostini ▲ Rilegato 300 pagine ▲ 14,90 € 

TRAMA: «Per Lucille, diciassette anni e una passione per l’arte, l’amore ha il volto della sorellina Wrenny. Wrenny che non si lamenta mai di niente, Wrenny che sogna un soffitto del colore del cielo. E poi ha il volto di Eden. Eden che è la migliore amica del mondo, Eden che sa la verità. Quella verità che Lucille non vuole confessare nemmeno a se stessa: sua madre se n’è andata di casa e non tornerà. Ora lei e Wrennie sono sole, sole con una montagna di bollette da pagare e una fila di impiccioni da tenere alla larga. Prima che qualcuno chiami i servizi sociali e le allontani l’una dall’altra. Ma è proprio quando la vita di Lucille sta cadendo in pezzi che l’amore assume un nuovo volto: quello di Digby. Digby che è il fratello di Eden, Digby che è fidanzato con un’altra e non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. O forse sì? L’unica cosa di cui Lucille è sicura è che non potrebbe esserci un momento peggiore per innamorarsi…»


Parto col dire che questo libro è stata una delusione, ma non su tutti i fronti. Ha i suoi lati positivi. E' un libro scorrevole. Si legge velocemente. Ha messaggi positivi.
Eppure c'è un'enorme nota dissonante.
In primis, la trama non ha niente di così originale, quindi, cara scrittrice, dovevi  basarti di più sullo sviluppo. Incontriamo Lucille e Wren, due sorelle, già abbandonate dal padre che aveva avuto un tracollo nervoso qualche anno prima dell'inizio della storia, che vengono lasciate anche dalla madre. Quest'ultima, lasciatemelo dire, si merita il premio per BEST MOM dell'anno, più di quanto Di Caprio meritasse l'Oscar per the Wolf of Wall Street. Lascia le due figlie minorenni a casa da sole con nient'altro che cento dollari perché ha scoperto che il marito, dopo essere stato dimesso dalla clinica dove si stava curando, non è voluto tornare a casa. 
Ok. Be', dieci punti per la tempra morale.
In tutto questo, Lucille decide di darsi da fare per evitare che lei e sua sorella finiscano in mano ai servizi sociali. Mente, dicendo che sua mamma si è solo momentaneamente allontanata e che tornerà presto. Intanto, cerca un lavoro per pagare le bollette che continuano ad arrivare, incuranti del fatto che quel biglietto da cento che la madre ha mandato è finito già da un pezzo. Gli unici a sapere la verità sulla situazione delle due sorelle sono Eden, la migliore amica di Lucille e Digby, fratello gemello di Eden, per cui Lucille ha una cotta.
Quindi sì, la trama non aveva nulla di così eclatante. Un altro punto a sfavore del libro è proprio la "love story" (che a chiamarla così è farle un grosso complimento) tra Lucille e Digby. Lui è fidanzato da tempo immemore con un'altra ragazza. Eppure, fa il filo all'orfana. Finendo per confonderla ancora di più. Be', dieci punti anche a lui e il premio per Miglior Ragazzo Della Porta Accanto Tutto Casa e Chiesa. 
Che poi, carissima Lucille, con tutti i problemi che hai, la vedo parecchio difficile che tu riesca, e qui cito, "a pensare solo a baciare Digby".

Senza dilungarmi troppo, la trama è un susseguirsi di tragedie o insperate fortune piuttosto inverosimili. Secondo me, il problema principale è che il tema del libro è bello forte, ma è trattato alla stregua di un qualsiasi Young Adult. Ci voleva una struttura più forte, secondo me.
Non voglio nemmeno iniziare a parlare del finale. Un finale così aperto che ho girato pagina, convinta che il libro continuasse e vedere la pagina dei ringraziamenti è stato come sbattere contro un palo mentre si manda un messaggio.

Per quanto riguarda i personaggi...diciamo che sono promossi con riserva. Penso che Lucille sia abbastanza sfaccettata e che risponda bene alla situazione in cui viene messa. Forse è proprio lei il messaggio più positivo del libro: una ragazza di diciassette anni che, davanti all'abbandono dei suoi genitori, non si abbatte e risponde con tutta la forza che ha, ma anche con la fragilità che la caratterizza. Sì, giustifico anche i suoi momenti naif.
E poi c'è Wren, che è carinissima e ha una caratterizzazione davvero buona. 

Però, e questo è un grande però, La Notte che Ho Dipinto Il Cielo resta uno Young Adult. Lo stile, l'impostazione sono tutti tipici del genere. E' vero, questo lo rende un libro facile da leggere, ma con una premessa così, non avrebbe guastato un po' più di serietà. Non sono riuscita a entrare a dovere nella storia, non sono riuscita a farmi influenzare, non sono riuscita a emozionarmi, anche se l'autrice ci ha messo tutti i possibili drammi che poteva infilare in 300 pagine. E' scivolato via, senza lasciare traccia. Forse anche per questo la recensione è piuttosto breve: ho aspettato così tanto che la storia, nella mia mente, ha iniziato a sbiadire, e questo, secondo me, la dice lunga.

La Notte che Ho Dipinto Il Cielo è un libro da non più di tre Wolverine, per me.
Al contrario di come ho percepito io il libro, sembra che, sulla blogosfera, chi lo ha letto, l'ha amato. Voi cosa dire? Lo avete letto? Cosa ne pensate?
See ya, folks!

11 commenti:

  1. Ero curiosa di sapere un po' più nel dettaglio di cosa parlasse. Insomma, ho sempre lettoo, bene o male, recensioni positive che spesso non trovo molto obbiettive. Ci vuole più critica e in questo caso l'ho avuta XD
    Credo che me ne terrò alla larga per il momento

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  2. A pelle, mi ispirava pochissimo già di suo. Passo, questa volta :)

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  3. Io sono d'accordo con te. Il libro è piaciuto tantissimo a tutti, ma a me ha lasciato pochissimo e meh :/ Tre stelline anche per me. Un peccato :/

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  4. Peccato, la trama mi piaceva moltissimo...

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  5. È quel tipo di "nì" che mi spinge a stare lontana. E poi come futura assistente sociale i "non dobbiamo farci trovare dai servizi sociali, sono kattivissimy e morire di fare è meglio" mi stanno un (bel) po' sulle scatole u_u

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  6. Odio rimanere con le aspettative deluse!!
    Mi è appena successo :/

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  7. Concordo sul fatto che avrebbe dovuto essere più approfondito e più lungo, però a me non è affatto dispiaciuto il modo in cui è stato trattato il tema alla base :) l'ho trovato molto realistico almeno per quanto riguarda la mia esperienza personale... mi ci sono molto rivista in certe cose :3

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  8. A me è piaciuto tantissimo, per me è un quattro stelline se non di più!!
    Ho amato la storia e la protagonista!

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  9. A me è piaciuto parecchio anche se anch'io subito dopo averlo finito mi aveva lasciata un poco perplessa. Comunque a me il finale aperto l'ho trovato "giusto" per questo tipo di storia. Piuttosto mi lascia perplessa il fatto che l'autrice scriverà un libro che parla di questa storia da un altro punto di vista. Francamente lo trovo solo un modo per vendere di più...

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  10. Pensavo di essere l'unica a pensare che Lucille pensasse solo a Digby ad un certo punto.. seriamente.. che poi non mi è piaciuto il fatto che lui era fidanzato da una vita e tutto ciò crolli in relazione alla sua situazioe familiare.. l'ho trovato un po squallido a dirla tutta.. avevo grandi aspettative che poi sono andate a farsi benedire ç_ç

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