Buon pomeriggio, miei bellissimi lettori!
Finalmente riesco a postare: come al solito, dopo i temporali degli ultimi giorni, la mia connessione ad internet ha fatto i bagagli e mi ha abbandonata.
Oggi, dopo un'ardua opera di persuasione (leggi: ho letteralmente smontato il modem), sembra sia tornata. In parte.
Comunque, prima di passare al punto, voglio ringraziare tutti quelli che hanno votato questo angolino spellacchiato ai BLOGGER CHOICE AWARD. The Bookshelf si è portato a casa ben tre premi: MIGLIOR BLOG, MIGLIOR RUBRICA e PREMIO ORIGINALITÀ.
Mys e io ci siamo commosse. Siete adorabili. Vi vogliamo bene e lanciamo tanti cuoricini a tutti.
Comunque, bando alle ciance, sennò divento sentimentale e nessuno vuole che questo accada (?).
Oggi vi lascio finalmente la recensione di MAGISTERIUM di Holly Black & Cassandra Clare. La recensione è completamente spoiler free -tranne nelle righe finali, ma dovete evidenziarle per leggerle- ed è lunghetta.
Ci tenevo a farvi capire per bene cosa penso di questo libro, dopo tutte le chiacchiere che hanno accompagnato la sua uscita :3
Magisterium: L'Anno di Ferro
HOLLY BLACK & CASSANDRA CLARE
Magisterium #1
▲ Mondadori ▲ Rilegato ▲ 319 pagine ▲ 17,00 € ▲
TRAMA: « Quando raggiunge la grotta in cima al ghiacciaio, Alastair capisce subito che il Nemico l'ha preceduto. Sua moglie Sarah è stata uccisa, come gli altri maghi lì rifugiati. Solo il debole vagito di un neonato lo rincuora: suo figlio Callum, seminascosto accanto al cadavere della madre, è ancora vivo. Ma quando Alastair lo prende fra le braccia, le terribili parole incise nel ghiaccio da Sarah prima di morire lo fanno inorridire... Dodici anni dopo, quando Call viene ammesso al Magisterium, la prestigiosa accademia riservata ai ragazzi dotati di talento magico, suo padre è contrario: sin dalla più tenera età ha insegnato al figlio a diffidare della magia. E ora Rufus, il magister più anziano della scuola, lo ha ammesso all'Anno di Ferro, il primo del Magisterium. Call non può sottrarsi al suo destino. La magia scorre, in certe famiglie. Ma sul destino di Call incombe fin dalla nascita l'artiglio del Nemico »
Non sono proprio una fan sfegatata della Clare.
Sì, mi piace, sì, ho letto i suoi libri, no, non la considero la scrittrice migliore del mondo.
Con la Black, poi, ho un rapporto strano: per partito preso, credo che sia un genio. Andando nello specifico, l'unico suo libro che ho letto non mi ha neanche fatto impazzire.
Perciò, l'uscita di The Iron Trial, per me, è passata un po' in sordina. Non gli ho prestato minimamente attenzione fino a che non è arrivato da noi. Solo allora ho dato un'occhiata alla trama, ho pensato che valesse la pena dargli un'occhiata e, soprattutto, che avrebbe potuto piacermi.
Le prime recensione sono iniziate ad uscire quando il libro era già in stallo sui miei scaffali e la mia voglia di leggerlo era alle stelle. I pareri dei vari blogger erano tutti diversi tra loro, ma accomunati da un'unica cosa: l'incredibile somiglianza di questo libro con Harry Potter.
Come potete immaginare, a quel punto le mie aspettative si sono sgonfiate drasticamente. Avevo paura di non riuscire a godermi la lettura perché sarei stata impegnata a trovare tutte le similitudini, da brava potterhead fanatica quale sono.
Così ho aspettato. Ho fatto passare un po' di tempo e ho iniziato il libro senza avere nessun pregiudizio. Ci ho tenuto a fare questa premessa chilometrica proprio per questo: mi sono approcciata a Magisterium alla ricerca di una lettura godibile, non di un pretesto per sottolineare l'ovvio.
Ok, detto questo, possiamo andare avanti.
In linea di massima, L'Anno di Ferro non mi è dispiaciuto.
Si tratta di un middle grade (ossia un libro indirizzato ad una fascia di lettori più giovani) e racconta la storia di Callum Hunt, un mago dodicenne, e il suo ingresso nel Magisterium, la scuola di magia che tutti i giovani maghi desidererebbero frequentare. Cal, però, ha fatto di tutto per non essere accettato: dopo che sua madre è morta a causa dei maghi, suo padre lo ha cresciuto descrivendogli la crudeltà dei Magistri e la pericolosità della scuola stessa.
Essendo il primo capitolo di una saga, L'Anno di Ferro ha il compito di iniziare il lettore al mondo fantasy creato dalle autrici, con le sue regole e i suoi luoghi.
Io, però, ho trovato che il tutto fosse davvero povero di descrizioni e vagamente scarno. Ho capito che il Magisterium si trova sotto terra, ok, ma dimmi di più! Dammi dettagli! Fammi riuscire a visualizzare nella mente i posti! Come si fa a rendere un fantasy senza descrizioni accurate?
Anche il modo in cui funziona la magia non è particolarmente approfondito, ma mi è piaciuta moltissimo l'idea dei poteri che attingono dagli elementi. Nel contesto in cui è inserita, funziona a meraviglia ed è stata la cosa che più mi ha interessato in assoluto.
Lo so cosa starete pensando, adesso: è il primo capitolo di una saga, è normale che le autrici non abbiano reso tutto cristallino. E sì, posso anche darvi ragione, ma non è questo il punto. È ovvio che in un libro primo vengano introdotte cose alle quali non si può dare subito una spiegazione, ma, mentre con altre saghe ho avuto comunque l'impressione di aver letto un libro completo, qui mi è sembrato di avere tra le mani una lunghissima introduzione. Molte cose sono buttate lì, utilizzate e non spiegate.
Per quanto riguarda i personaggi, ci troviamo davanti al classico panorama stereotipato dei romanzi che hanno come ambientazione una scuola: abbiamo la ragazza so-tutto-io, il ragazzo gentile e amichevole, la ragazza che fa gli occhi dolci al protagonista, il pasticcione, quello simpatico quanto una scopa su per lo sfintere...
Anche il modo in cui funziona la magia non è particolarmente approfondito, ma mi è piaciuta moltissimo l'idea dei poteri che attingono dagli elementi. Nel contesto in cui è inserita, funziona a meraviglia ed è stata la cosa che più mi ha interessato in assoluto.
Lo so cosa starete pensando, adesso: è il primo capitolo di una saga, è normale che le autrici non abbiano reso tutto cristallino. E sì, posso anche darvi ragione, ma non è questo il punto. È ovvio che in un libro primo vengano introdotte cose alle quali non si può dare subito una spiegazione, ma, mentre con altre saghe ho avuto comunque l'impressione di aver letto un libro completo, qui mi è sembrato di avere tra le mani una lunghissima introduzione. Molte cose sono buttate lì, utilizzate e non spiegate.
Per quanto riguarda i personaggi, ci troviamo davanti al classico panorama stereotipato dei romanzi che hanno come ambientazione una scuola: abbiamo la ragazza so-tutto-io, il ragazzo gentile e amichevole, la ragazza che fa gli occhi dolci al protagonista, il pasticcione, quello simpatico quanto una scopa su per lo sfintere...
Cal è un protagonista imperfetto sotto molti punti di vista. Non è il classico eroe, sia per la sua menomazione fisica, sia per la sua indole tutt'altro che servizievole. Personalmente, non sono riuscita a creare un legame empatico con lui (anzi, avrei voluto strozzarlo), ma questo non compromette per niente lo svolgersi della storia.
Lo stile delle autrici è incalzante, scorrevole e, come ho già detto prima, povero di descrizioni.
Subito dopo la parte iniziale, seguono una serie di capitoli moooolto lenti che, mi tocca ammetterlo, un po' mi hanno annoiato. Nel finale, la situazione si riscuote e si arriva al plot twist che tutti stavamo aspettando.
Eh.
Plot twist. Bello. Bellissimo. Se non fosse che, a quel punto, tutta la mia buona volontà è andata a farsi benedire e mi sono ritrovata a guardare male il libro, vagamente tentata di tirarlo fuori dalla finestra. Perché? Perché, signori e signore, se fino a quel momento mi ero limitata a considerare le somiglianze con Harry Potter come delle citazioni o degli omaggi alla saga della Rowling, a quel punto è stato proprio impossibile non inarcare un sopracciglio con aria scettica.
Non voglio spoilerare nessuno, quindi evidenziate le righe seguenti solo se avete letto già Magisterium o non avete intenzione di leggerlo.
L'anima del Fetente di turno che va nel corpo di Cal? Seriously? E dovrebbe essere una trovata geniale? Cioè, la Black e la Clare si sono anche date pacche sulle spalle a vicenda, dopo aver avuto quest'idea?
Aprendo la parentesi delle affinità con il mondo della Rowling, credo che non ci sia neanche bisogno di farle notare. Chiunque abbia una minima conoscenza della saga di Harry Potter, trovandosi Magisterium tra le mani, avrà notato la somiglianza lampante.
Questo non sarebbe stato un problema, perché alcuni (badate bene, alcuni) elementi del fantasy sono tratti ricorrenti, ma da lì a prendere un'idea già sentita e rivisitarla in un'altra salsa... ce ne passa.
Mi sembra scontato dire che, ovviamente, non stiamo parlando di una copia sputata (e, ragazzi miei, ci mancherebbe pure!), ma di un qualcosa di abbastanza simile da far suonare un campanello d'allarme.
In conclusione, L'Anno di Ferro è stato una lettura piacevole. Spero che, nel corso della saga, il dinamico duo Black&Clare imbocchi una strada completamente diversa da quella che sembra abbiano deciso di intraprendere.
Ne consiglio la lettura a coloro che sono pronti a conoscere Cal e il suo mondo senza pregiudizi e senza voglia di cercare ogni similitudine tra questo romanzo e... altri romanzi già pubblicati. Non lo dico per cattiveria né niente, ma per un semplice fatto oggettivo.
Se partite già sul piede di guerra, lasciate perdere. Finirete solo per innervosirvi e trovare materiale gratuito da criticare.
Ok, credo di avervi detto tutto.
Come al solito, ora la parola va a voi. Cosa ne pensate? Lo avete letto? Lo leggerete?
Ditemi!
Io ce l'ho che mi aspetta in libreria :D
RispondiEliminaA breve lo inizierò...Bella recensione**
Grazie! :)
EliminaSono curiosa di sapere cosa ne pensi!
Mi confermi quello che più o meno mi aspettavo. Sono intenzionata a leggerlo prima o poi, e a concedergli il beneficio del dubbio: non sarebbe la prima saga a prendere spunto da un'altra e ad emanciparsi completamente nei libri successivi ^^
RispondiEliminaInfatti spero davvero che le cose si evolvano in modo diverso :3 anche perché, cavolo, non stiamo parlando di due autrici novelline!
EliminaLa Clare non mi piace, la Black sì, ma questo libro non mi ispira proprio :/
RispondiEliminaIn tutta onestà, non sono sicura che potrebbe piacerti! :| il Potter-radar trillerà all'impazzata.
EliminaOkay, non ho letto il libro e nulla della Clare (LO FARO', PROMESSO!)
RispondiEliminaMa... ma... da quant'è che non passavo qui? E la grafica *___* Ten e Rose, Johnlock... Voi mi volete morta (ma continuo ad adorarvi).
Hai notato il "joy" tra Ten e Rose?
EliminaLo hai notato? Perché è una MENZOGNA ç_ç
Ho evidenziato la frase eheh.... no, questo libro io non lo leggo. Devo dire che quando ho visto il romanzo in libreria mi aveva tentato non poco, la trama, la speranza di trovare qualcosa che si avvicinasse a quel capolavoro della Rowling. Ma non personaggi banali e stereotipati, non una scopiazzatura così lampante.
RispondiEliminaCooooomunque :) complimenti per i premi! Il vostro è davvero un bellissimo blog.
Grazie di cuore! <3
EliminaComunque, magari la saga ha solo bisogno di ingranare un po'! Vedremo con il prossimo capitolo :3
Non so cosa fare con questo libro, ok sicuramente finirò per leggerlo visto che stalla da troppo sulla mia libreria però mi aspettavo molto e si è leggermente smontato nel frattempo.
RispondiEliminaHa fatto la stessa fine anche con me ç-ç però devi leggerlo, voglio sapere cosa ne pensi!
EliminaEcco, allora mi sa che lascio stare xD
RispondiEliminaSenza offesa per la Clare, che apprezzo ma non amo, e per la Black, che invece non mi fa né caldo né freddo, ma sto Magisterium proprio non mi stuzzica >.<
ps premi meritatissimi <3