giovedì 13 giugno 2013

Recensione | Hybrid. Quel che resta di me - Kat Zhang

Buon giovedì a tutti!
Ieri sono stata tutta la giornata a Napoli e ho saltato il WWW Wednesday. Mi sembra un po' inutile farlo ora, quindi approfitto di una lunghissima pausa studio e passo a qualcosa di diverso.
Come al solito, mi trovo una lista infinita di libri da recensire (ormai dovrei aver capito che leggo molto più velocemente di quanto scrivo. Dovrei darmi una regolata) quindi, ovviamente, ho finito questo romanzo circa due settimane fa.
E ve ne parlo solo adesso. Lo so, lo so. Il libro in questione è Hybrid di Kat Zhang.
Su, mettetevi comodi e cominciamo!


Hybrid, quel che resta di me
KAT ZHANG 

The Hybrid Chronicles, #1


 Giunt ▲ Rilegato 416 pagine ▲ 14,90 € 

TRAMA: « In un futuro distopico, ogni persona nasce con due diverse personalità, due anime. Con il passare del tempo, in modo naturale, l'anima dominante prende il sopravvento e quella recessiva viene dimenticata, scompare come un amico immaginario che ci ha tenuto compagnia solo nell'infanzia. 
Il sopravvivere delle due anime dopo la pubertà è illegale e visto dalla società come un'aberrazione da correggere. Ma in Addie, nonostante i suoi sedici anni, è ancora presente Eva, la sua seconda anima ancora attiva. È proprio Eva la voce narrante che ci fa vivere le emozioni dal suo punto di vista. 
Rannicchiata nella mente di Addie, Eva interagisce con l'altra parte di sé: come due vere sorelle si amano, si proteggono, ma possono diventare anche gelose l'una dell'altra. 
Nonostante tutti i tentativi per difendere e nascondere l'esistenza della debole Eva, il segreto di Addie viene scoperto e le due vengono rinchiuse in un agghiacciante centro per ibridi non resettati. L'unico modo per sopravvivere entrambe è una fuga impossibile »

"Non dovrei più esistere, ma sono ancora qui".

Ci troviamo in un ipotetico futuro distopico.
Ogni individuo, senza nessuna eccezione, nasce con due anime: due caratteri, due modi di vedere il mondo, due persone diverse ma chiuse nello stesso corpo.
Man mano che il tempo passa e l'individuo cresce, una delle due anime inizia a perdere il controllo delle facoltà motorie, vede scemare la sua indipendenza sempre di più, fino a scomparire. A volte, può capitare che qualcosa vada storto e che entrambe le anime sopravvivano all'infanzia: l'individuo ibrido, a quel punto, verrà ritenuto pericoloso e dannoso per la società e verrà internato in apposite strutture.
La voce narrante del romanzo di Kat Zhang è Eva, anima recessiva intrappolata nel suo stesso corpo. Colei che avrebbe dovuto cedere, accettare il suo destino ed addormentarsi, lasciando spazio ad Addie, l'anima dominante.
Eva non ci sta e si dimostra fin dall'inizio determinatissima a non scomparire.

"Anche se mi ero sentita ripetere da sempre
che era del tutto naturale che l’anima remissiva
svanisse, io non volevo andarmene. Volevo vedere
altre ventimila albe, vivere altre tremila giornate
d’estate in piscina, sotto il calore del sole.
Volevo sapere cosa si provava a dare il primo bacio.
Volevo disperatamente vivere. Mi sono rifiutata
di cedere. Non sono mai svanita del tutto".

Non può far nulla per recuperare le sue facoltà motorie, ma può combattere con tutta se stessa per mantenersi vigile all'interno della mente di Addie, per vedere il mondo con gli occhi della sorella e per non lasciarsi scappare quella parvenza di vita che le viene concessa.
Tutto cambia, però, quando Eva e Addie incontrano Hally e suo fratello Devon: scopriranno che i due non solo sono ibridi proprio come loro, ma possono insegnare a Eva e Addie a condividere l'unico corpo che hanno a disposizione, lasciando che anche l'anima recessiva prenda il controllo.
Con questo iniziano le prima difficoltà: per Eva, che dovrà accontentarsi di piccoli traguardi e tanti sacrifici, e per Addie, che inizierà a capire per la prima volta cosa significa essere prigioniera del suo stesso corpo.
Il tutto si complica ancora di più quando il governo scopre il segreto dei ragazzi e li deporta in un ospedale specializzato nella cura di individui non ancora stabilizzati.
Lì, Addie ed Eva verranno a conoscenza di inquietanti retroscena ma, ancora una volta, lo spirito ribelle che le accomuna non tarderà a palesarsi. Perché loro non vogliono perdersi, e faranno di tutto per evitarlo.

Senza troppi giri di parole, ho letteralmente adorato questo libro.
Ci ho trovato dentro tutto quello che si può chiedere ad un romanzo: suspance, una buona trama, bei personaggi.

Non ho impiegato troppo a farmi conquistare dalla vicenda e, subito, mi sono ritrovata a mettermi nei panni di Eva.

Cosa si prova quando si è semplicemente una voce muta? Quando si è costrette ad essere spettatrici silenziose della propria vita? Quando i tuoi genitori, i tuoi amici, tuo fratello smettono di pronunciare il tuo nome, come se tu non fossi mai esistita?
Hybrid ci mette davanti ad un mondo che non tollera ciò che appare diverso, che tenta di sopprimerlo in ogni modo, violando ogni concezione etica e morale.
Le descrizioni dell'ospedale in cui vengono rinchiuse Addie ed Eva, il modo in cui vengono trattati quei ragazzini e le loro reazioni passive, mi hanno angosciata in un modo assurdo. Avevo i brividi nel leggere del piccolo Cam, costretto a sentirsi chiamare Eli pur non essendolo, semplicemente perché qualcun'altro aveva deciso, fin dall'inizio, quale sarebbe stata l'anima dominante.
Il governo di questo futuro si innalza a una specie di essere superiore, sentendosi in dovere di decidere chi vive e chi, invece, muore.
Questo romanzo è un vero e proprio concentrato di sensazioni contrastanti. Si passa dalla rassegnazione iniziale, alla tristezza che ne segue, alla rabbia per le ingiustizie, all'ansia, all'inquietudine, alla tenerezza di quei pochi momenti di tranquillità rubata.

Azzeccatissima la scelta di rendere Eva la voce narrante. Il romanzo assume subito un'impronta diversa.
Ben caratterizzati i personaggi, non stereotipati, abbastanza realistici per quel che consente il contesto in cui sono inseriti. Appunto strettamente personale: mi sono innamorata di Ryan. Non di Devon, eh. Di Ryan.
Insomma, Hybrid è decisamente una buona lettura, che lascia un senso di soddisfazione quando la si termina, nonostante sia il primo capitolo di una trilogia.
Gli amanti del distopico apprezzeranno sicuramente!

Vi lascio con il magnifico booktrailer del romanzo.

E voi? Lo avete letto? Vi è piaciuto?
Al solito, i pareri sono sempre graditi!
Un bacio,




4 commenti:

  1. Guardando il booktrailer credevo che stesse già per uscire il film!
    Sembra proprio carino comunque... mi hai fatto venire voglia di leggerlo!
    Le tue recensioni positive sono super persuasive (così come quelle negative sono distruttive hahah)
    C.

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    1. Effettivamente sì, prendo sempre una posizione ben precisa! :P
      Felice di averti incuriosita!

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  2. Nuovo follower! :)
    Il libro l'ho letto anch'io e mi è piaciuto molto: non vedo l'ora di leggere il seguito!
    A presto!
    PS: Anch'io ho un blog sui libri! Questo è il link: http://libri-ehr.blogspot.it/
    passaci se ti va!

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    1. Grazie per essere passato!
      Faccio subito un salto da te! :)

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