domenica 2 giugno 2013

Recensione | Le Lettere segrete di Jo - Gabrielle Donnelly

Buona domenica a tutti!
Quando sento parlare di seguiti di classici letterari, arriccio sempre un po' il naso.
Chiamiamola mancanza di fiducia, se vogliamo anche perché, in effetti, è proprio di questo che si tratta.
In libreria ho notato più e più volte rifacimenti e continuazioni più o meno fantasiose di opere del calibro di Orgoglio e Pregiudizio, Cime Tempestose, Il Ritratto di Doria Gray e devo ammettere che non solo le ho snobbate, ma le ho anche criticate ferocemente.
Poi, però, ho letto in qualche blog la trama de Le Lettere segrete di Jo di Gabrielle Donnelly e non ho proprio saputo resistere.



Gabrielle Donnelly
LE LETTERE SEGRETE DI JO 


 Giunti ▲ Rilegato16,00 € 

TRAMA: Lulu è un vero disastro, ne combina una dietro l'altra e, a differenza delle due sorelle, non sa immaginare nitidamente il suo futuro. Passa senza sosta da un lavoretto all'altro, sentendosi sempre più disorientata e insicura. Ma cosa succede se un giorno, in soffitta, mentre rovista in una vecchia valigia alla ricerca di alcune ricette, si imbatte per caso in un plico di lettere scritte nientemeno che dalla trisnonna Jo March, l'intrepida protagonista di "Piccole donne"? Per Lulu non può esserci rivelazione più grande. Timorosa, ma al massimo dell'eccitazione, serba il segreto tutto per sé e si fa trascinare nel mondo delle sorelle March, pieno di analogie con le inquietudini e le disavventure della sua vivace famiglia. E mentre la saggezza e il coraggio di nonna Jo le scaldano il cuore, Lulu sente crescere dentro di sé una forza inaspettata, che la aiuterà a trovare con passo sicuro la sua nuova strada


Da bambina ma anche adesso adoravo i romanzi di Louise May Alcott. Mi piacevano da morire, forse perché mi è sempre piaciuto leggere della quotidianità, o forse perché avrei tanto voluto avere delle sorelle.
La mia preferita delle quattro sorelle March era inevitabilmente Jo. Mi rivedevo in lei in ogni singola cosa, a partire dalla goffaggine e l'astio contro il suo nome di battesimo, per arrivare alle aspirazioni letterarie.
Così, quando ho letto che la trama del romanzo della Donnelly trattava proprio di lettere scritte da Jo, beh... ho buttato in un angolo la mia regola del "no ai seguiti" e mi sono tuffata a capofitto nel mondo delle sorelle Atwater.
Lulu Atwater è la seconda di tre sorelle. Laureata a pieni voti in biochimica, ha un'unica certezza nella vita: la biochimica le fa schifo e preferirebbe morire piuttosto che tornare ad avere a che fare con l'ambiente universitario. Perciò, passa da un lavoro part time ad un altro, in attesa di riuscire a capire cosa veramente vuole fare. Durante un piovoso brunch domenicale, Lulu si ritrova nella soffitta della casa dei suoi genitori per cercare un ricettario scritto dalla nonna di sua madre. Lì, tra polvere e ragnatele, si imbatte in una scatola contenente delle lettere: si tratta della corrispondenza che Jo March, la sua bisbisnonna, intratteneva con le sue sorelle.
Ben presto, Lulu inizia a trarre conforto da quei vecchi fogli, sentendosi emotivamente vicina a nonna Jo: anche lei, proprio come Lulu, non era poi una gran bellezza, anche lei aveva avuto difficoltà a ritagliarsi un posto nel mondo, anche lei aveva tardato a trovare qualcuno con cui condividere la vita.
Le lettere diventano una costante della sua vita, un tesoro da tenere ancora un po' per sé dal quale, a volte, Lulu riesce ad estrapolare consigli e suggerimenti per affrontare quelle giornate che proprio non ne vogliono sapere di andare per il verso giusto.
Intanto, tra i preparativi del matrimonio di Emma, la sorella maggiore, le stranezze artistiche di Sophie, la sorella minore, e i problemi di cuore di Charlie, la migliore amica, la vita di Lulu prende, pian piano, la giusta piega. Con calma e perseveranza, la ragazza si renderà conto che basta un pizzico di coraggio e buona volontà per far sì che le cose vadano esattamente come devono andare.


Sarò onesta: durante tutta la lettura, non facevo altro che cercare di ricollegare eventi e situazioni a quelli di Piccole Donne. Ero lì che mormoravo tra me e me, manco fossi affetta da disturbi della doppia personalità, cose del tipo "Qui Emma ricorda troppo Meg" oppure "Ti prego, fa' che non si stia ricollegando alla storia di Beth".

È un mio limite, lo ammetto (ed ecco spiegato perché Mel non si concede alla lettura di seguiti) ma, fortunatamente, questo mio paragonare continuo non ha influito sul mio giudizio finale.
Le Lettere Segrete di Jo mi è piaciuto.
Ho adorato l'ambientazione, le tipiche atmosfere inglesi, le descrizioni delle tradizioni familiare e la lunghissima genealogia di donne con gli attributi carattere.
Mi è piaciuta quell'aria di quotidianità che si respirava tra le sue pagine, mi sentivo quasi come un'ospite invitata al brunch della signora Atwater.
Lo stile narrativo dell'autrice è semplice (in alcuni punti forse un po' troppo) e lineare, con dialoghi ironici e brillanti e brevi descrizioni inserite sapientemente nel contesto.
I personaggi sono piuttosto realistici e non ci sono strafalcioni riguardo la loro caratterizzazione: restano coerenti con il proprio modo di vedere le cose durante l'intero corso del romanzo.
Ho apprezzato che le scene romantiche non siano state così esplicite: l'autrice, in questo modo, non ha fatto altro che aumentare l'atmosfera intima scaturita dalla sua storia.
Dieci punti alla sorpresa finale che riceve Lulu mentre è ancora in soffitta. Non dico niente, sarebbe un peccato rovinare la scena a chi ha intenzione di andarlo a leggere!
Tirando le somme, Le Lettere Segrete di Jo è stata una buona lettura e non ha deluso le mie aspettative.
Certo, non mi è rimasto dentro come hanno fatto altri romanzi, ma attribuisco questo al mio attaccamento quasi morboso all'opera da cui parte.


Le Lettere Segrete di Jo
 di Gabrielle Donnely è edito in Italia da Giunti e si trova in libreria a € 16,00.


Già che ci siamo, vi lascio con la trama di Piccole Donne di Louise May Alcott.
« Crescere non è facile per le sorelle March. La povertà minaccia la loro casa e l'adorato padre è stato chiamato a combattere nella guerra di Secessione. Su di loro, però, veglia l'amorevole mamma, preoccupata per il loro avvenire e, al contempo, fiera delle loro scelte. Anche i sogni non mancano: costruire una nuova famiglia per la pacata Meg; diventare scrittrice per quel maschiaccio di Jo; vivere serenamente nella casa paterna per la dolce Beth; intraprendere la carriera d'artista per la vanitosa Amy. Realizzarli non sarà facile, ma nulla sembra impossibile per chi conosce il segreto dell'affetto, dell'ottimismo e della solidarietà ».





6 commenti:

  1. Ciao Mel! :) Quando ho visto che hai recensito questo libro, non ho potuto fare a meno di venire a leggere cosa ne pensavi...
    Dire che concordo con te è poco: credo che i seguiti di classici sono una delle cose più squallide in assoluto, ma questo fa eccezione, guadagnando così punti in suo favore sin dalle prime pagine :)
    Bella recensione! :) Io gli avrei dato almeno un "bello bello bello!" :)

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    1. Non hai tutti i torti, in effetti!
      Mi sento un po' Elizabeth Bennet e ammetto che mi sono lasciata influenzare da pregiudizi di fondo :P
      Vedrò di farmeli passare u.u
      un bacio!

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  2. Anche io non adoro il seguito dei classici, concordo von te raramente si trova qualcosa di valido. Pero' per come ne hai parlato... ;)
    Forse forse, un pensiero...

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    1. Credo proprio che questo libro non deluderà le tue aspettative.
      Fammi sapere se decidi di tentare! :)

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  3. Anch'io sono diffidente nei confronti dei seguiti, ma ho sentito parlare davvero bene di questo libro...devo solo decidermi a leggerlo ^^

    Bella recensione!
    Anna.

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    1. È il classico libro da biscotti e coperte! Questo tempo (s)fortunatamente lo permette ancora :)
      poi voglio sapere che ne pensi!
      Mel

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