giovedì 7 febbraio 2013

Recensione | Cime Tempestose - Emily Brontë


Cime Tempestose
EMILY BRONTË



 Mondadori ▲ Brossura 400 pagine ▲ 10,00 € 

TRAMA: Pubblicato nel 1847, "Cime tempestose" narra la passione di Heathcliff, trovatello orgoglioso e ribelle, per Catherine, legata a lui da un sentimento che non le dà pace neppure dopo il matrimonio con il ricco Edgar Linton. Attorno a questo nucleo centrale si costruisce un romanzo d'amore che via via si rivela una tormentata vicenda di vendetta. Le deserte e ventose lande dello Yorkshire, le sue brughiere aspre e selvagge sono l'indimenticabile sfondo di una storia in cui si fondono le suggestioni delle grandi tragedie shakespeariane e il clima romantico ottocentesco. Nella temperie di esasperata sensibilità tipica del Romanticismo, "Cime tempestose" si segnala per la finezza del disegno psicologico e per un senso di commossa interiorità che sembra precorrere alcune tra le più mature conquiste del romanzo inglese del primo Novecento come i capolavori di Joyce e Virginia Woolf.


Non potevamo che iniziare con un classico senza tempo.
Cime Tempestose (Wuthering Heights, 1847) non è un libro alla portata di tutti. Se siete alla ricerca di un romanzo ottocentesco zuccheroso e smielato, chiudete e dedicatevi ad altro.
Nel mondo creato da Emily Brontë la storia d'amore è sapientemente inserita in un contesto più ampio, fatto di caratteri più o meno forti che si vanno a scontrare tra di loro e personaggi talmente esagerati da risultare inverosimili.
Almeno ad un primo sguardo.
Proseguendo nella lettura, si ci rende conto che sono proprio le reazioni sproporzionate dei personaggi a renderli così veri. Ognuno di essi (ad eccezion fatta di Edgar Linton, che è la bontà in persona) cova in sé una certa dose di cattiveria e malignità, che lo spingerà ad assumere un determinato comportamento. 
Due generazioni a confronto, sbocciate nello stesso ambiente, che sembrano intraprendere la stessa strada per poi separarsi alla fine.
La vecchia generazione non impara nulla, si lascia trascinare dal senso di inevitabilità, "preferisce l'agio della morte alla battaglia della vita" (Joyce Carol Oates). Tutti i personaggi sono congelati in un singolo comportamento, si ostinano a mantenerlo e, quindi, non possono evolversi.
I Catherine ed Heatcliff adulti si comportano esattamente come i Catherine ed Heatcliff bambini. Violenti e passionali, verranno entrambi consumati da questo loro amore così impetuoso.
Edgar Linton mantiene la sua indole buona ed accondiscendente; un barlume di cambiamento lo si intravede in Isabella Linton, strappata dal suo tenore di vita e costretta a confrontarsi con situazioni più grandi di lei.

La nuova generazione, beh, è tutta un'altra storia.
La giovane Cathy mostra un istinto per il compromesso completamente assente nella sua famiglia. La lasciamo bambina ad accudire un Linton morente, la ritroviamo adulta ed ormai vedova, la riscopriamo ragazzina in atteggiamenti affettuosi con Hareton.
Hareton stesso mette da parte il suo orgoglio e le offese subite per amore di lei ma, contemporaneamente, non rinuncia a difendere Heatcliff -figura paterna- dai giudizi della ragazza.
Cathy ed Hareton riportano una ventata di freschezza a Wuthering Heights e si dimostrano capaci di non ripetere gli errori dei loro padri.



Per concludere, Emily Brontë ci regala una storia mai noiosa, ricca di personaggi di spessore, in pieno stile gotico, assolutamente indimenticabile.

Appunto strettamente personale: io amo la storia d'amore tra Catherine ed Heatcliff, per quanto folle e "malata" possa essere.

« "E' difficile perdonare guardando i tuoi occhi, toccando le tue mani consunte" ribatté lui. "Baciami ancora e fa che non ti veda gli occhi! Perdono quello che hai fatto a me. Amo la mia assassina... ma la tua! come potrei amarla?" ».


Quindi, voi che lo avete letto... cosa ne pensate? Siete d'accordo con quanto detto? Avete qualcosa da aggiungere?
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E invece, voi che non lo avete letto... insomma, che state aspettando?!







3 commenti:

  1. Bellissima recensione! :) Non l'ho letto, ma sicuramente lo farò!

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  2. L'ho letto e credo sia impossibile non farsi trascinare dalla carica emotiva dei personaggi.
    Bellissimo e indimenticabile.

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  3. Penso che sia un vero e proprio capolavoro con la c maiuscola. Io personalmente l'ho amato, e sebbene sia vero che puó anche non piacere, merita. É bellissimo,un applauso e un inchino alla cara Emily.

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