martedì 3 giugno 2014

Recensione | The Help - Kathryn Stockett

Buonciao a tutti, lettori!
Mi dispiace davvero tantissimo se The Bookshelf ultimamente sembra un piccolo bimbo abbandonato, ma continuano le fatiche di Mel-Senza-Un-Computer-Funzionante e Mys-Oh-DIO-MIO-ESAMI-DIGGIA'.
Infatti, mentre voi leggete questo, io sarò alle prese col primo esame della sessione estiva (di cui non sa niente nessuno, ma fino a tre giorni fa non lo sapevo nemmeno io, quindi fair enough).
Wish me luck!
Ad ogni modo, non volevo più rimandare la recensione di The Help, perché ormai penso di aver lasciato le mie opinioni a stagionare abbastanza a lungo. Sono pronte per essere inflitte a voi poveri malcapitati!

The Help
KATHRYN STOCKETT 



 Mondadori ▲ Brossura 523 pagine ▲ 13.00 € 

TRAMA: « È l'estate del 1962 quando Eugenia "Skeeter" Phelan torna a vivere in famiglia a Jackson, in Mississippi, dopo aver frequentato l'università lontano da casa. Skeeter è molto diversa dalle sue amiche di un tempo, già sposate e perfettamente inserite in un modello di vita borghese, e sogna in segreto di diventare scrittrice. Aibileen è una domestica di colore. Saggia e materna, ha allevato amorevolmente uno dopo l'altro diciassette bambini bianchi, facendo le veci delle loro madri spesso assenti. Ma il destino è stato crudele con lei, portandole via il suo unico figlio. Minny è la sua migliore amica. Bassa, grassa, con un marito violento e una piccola tribù di figli, è con ogni probabilità la donna più sfacciata e insolente di tutto il Mississippi. Cuoca straordinaria, non sa però tenere a freno la lingua e viene licenziata di continuo. Sono gli anni in cui Bob Dylan inizia a testimoniare con le sue canzoni la protesta nascente, e il colore della pelle è ancora un ostacolo insormontabile. Nonostante ciò, Skeeter, Aibileen e Minny si ritrovano a lavorare segretamente a un progetto comune che le esporrà a gravi rischi. Il profondo Sud degli Stati Uniti fa da cornice a questa opera prima che ruota intorno ai sentimenti, all'amicizia e alla forza che può scaturire dal sostegno reciproco. Kathryn Stockett racconta personaggi a tutto tondo che fanno ridere, pensare e commuovere con la loro intelligenza, il loro coraggio e la loro capacità di uscire dagli schemi alla ricerca di un mondo migliore.»


La storia è narrata da tre voci, le tre protagoniste. Una è Eugenia Phelan, detta Skeeter, una ragazza
bianca che ha appena finito l'università ed è tornata a casa dai suoi genitori perché, al contrario delle sue compagne di corsi, non ha lasciato gli studi per sposarsi. Per quanto voi possiate considerare la sua una scelta intelligente, la regola è esattamente l'opposto. Quindi, per Skeeter si apre un periodo di conflitto con il mondo, con sua madre che la vorrebbe sistemata a tutti i costi e con sé stessa.

Un'altra voce narrante appartiene ad Aibileen, domestica di colore che, durante la sua carriera, ha cresciuto ben 17 bambini bianchi, ma ha perso suo figlio Treelore, in un incidente. Al momento della narrazione, lavora per Elizabeth, una delle amiche di college di Skeeter, e sta crescendo la piccola Mae Mobley, cercando di sopperire alla scarsa attenzione che la madre le riserva.

Ultima, ma non per importanza, c'è Minny, la migliore amica di Aibileen, di qualche anno più giovane, sfrontata, madre di cinque figli e sposata con un ubriacone violento. Viene licenziata da Hilly, altra amica di Skeeter, e si ritrova vittima di una "vendetta da signora bianca", che è la cosa peggiore in cui una domestica possa incappare: la sua ex-datrice di lavoro sparge in giro la voce che Minny è una ladra, per cui lei si ritrova a dover faticare parecchio per trovare un altro lavoro. Lo trova, alla fine, da Miss Celia, una signora svampita che vive in una casa gigantesca (con tanto di orso imbalsamato) nell'ozio più totale.


E' Skeeter a dare vita al progetto "The Help", che all' inizio è solo un modo per impressionare Missus Stein, editrice di Harper & Row, ma poi diventa una vera e propria sfida personale nei confronti del sistema razziale. Decide di chiedere alle domestiche della sua città - Jackson, Mississippi- di raccontare la propria esperienza, bella o brutta che sia. Cavalcando l'onda delle proteste capeggiate da Martin Luther King, questo libro potrebbe anche vedere la luce.

Il problema è trovare delle domestiche disposte a rischiare tutto pur di dire la propria e, certo, non è che stiano lì a fare la fila per essere uccise per aver detto troppo.
La prima domestica che Skeeter cerca di convincere è Aibileen. Lei coinvolge Minny. Alla fine, miracolosamente, Skeeter riesce a mettere insieme una dozzina di domestiche. L'unica a mancare all'appello è Constantine, la domestica che l'ha cresciuta, che è sparita completamente poco prima che Skeeter finisse l'università.

Sul filo conduttore della stesura del libro di testimonianze, si intrecciano tante altre storie che ruotano attorno alle protagoniste e si allargano, come la tela di un ragno, fino a racchiudere questo piccolo nucleo di anime che è Jackson, Mississippi.

Vi dico, senza altri indugi, che ho assolutamente amato questo libro. Non so se a che livello si inserisca, se parliamo di fedeltà storica. So che mi ha fatto riflettere. E se un libro mette in moto i tuoi neuroni, in un modo o nell'altro è stato positivo. 


Mi sono ritrovata tantissimo in Skeeter, che vuole diventare una scrittrice, che non riesce a trovare il suo posto nel mondo, che vuole cambiare le cose, che è insicura e padrona allo stesso tempo, che ha una massa indomabile di capelli ricci (quanto ti capisco, sorella). A volte mi rivedevo così tanto in lei che non potevo non fare il tifo per lei tipo "YOU GO, SKEETER! YOU GO!"


Questo libro mi ha fatto riflettere non tanto sulla segregazione razziale (...non mi sto dimenticando che parliamo di domestiche di colore alle quali non era nemmeno permesso usare lo stesso bagno dei bianchi, tranquilli), ma sulla complessità delle relazioni umane.
Mi hanno commossa, per esempio, piccoli sprazzi di gentilezza tra le famiglie bianche e i loro domestici. Quando si crea un rapporto familiare e le leggi razziali sono qualcosa che non ha davvero senso. Quando, inconsciamente, le persone mostrano la distanza tra ciò che è ufficiale e ciò che è la vita concreta. Perché è impossibile che tra te e la persona che si occupa di te ogni giorno non si crei una sorta d'intesa, almeno, qualcosa che vada al di là del colore e delle leggi sociali. Qualcosa che, però, il più delle volte viene tenuto nascosto, nemmeno ci fosse una sorta di Grande Fratello che ti giudica se tu non discrimini.
Per fare tutto questo, servivano personaggi faccettati, complessi come solo gli esseri umani possono essere. E qui segno un punto a favore del libro sul film. Nel film tutti i personaggi vengono appiattiti, per amor del facile. Troviamo allora una Hilly completamente cattiva, un'Elizabeth completamente remissiva, e così via. Nel libro non è così facile. Hilly, oltre ad essere vendicativa e razzista, è anche una madre affettuosa. Elizabeth, che al contrario è una madre terribile, è stata maltrattata da piccola dalla sua stessa madre e manca di una figura femminile da prendere a modello. Anche le storie sono più complesse, nel libro. Non voglio rovinarvi il piacere di scoprire cosa è successo a Costantine, ma sappiate che, se avete visto il film senza aver letto il libro, allora non conoscete la sua vera storia.

Lo stile non è niente di particolare, ma dovendosi adattare al punto di vista di tre narratrici, ho apprezzato come l'autrice sia riuscita a farmi distintamente sentire tre voci diverse. Quindi, lo stile si piega alla narratrice di turno, rendendosi funzionale alla sospensione del dubbio. Un elemento che ho apprezzato molto è la quasi romantica partecipazione dell'ambiente agli eventi. Per esempio, quando Costantine fa un discorso particolarmente serio alla piccola Skeeter, la lampadina che illumina la stanza subisce un calo di tensione, che getta una penombra drammatica sui due personaggi. E solo quando il discorso è finito, la lampadina riprende a funzionare correttamente.

In definitiva, non so quante volte l'ho detto: The Help è una storia che mi ha fatta piangere, sia sulla carta che sullo schermo, perché parla della complessità degli esseri umani, che lottano contro sé stessi per restare in vita. E' un romanzo che parla di miseria umana, di amicizia, di amore, di ambizione, di lotta. I cinque Wolverine sono d'obbligo.



16 commenti:

  1. E questo è un altro libro che finisce nella mia wishlist, l'avevo già adocchiato da un po' ma con questa recensione mi hai convinto ;) e chissà magari mi guardo anche il film dopo!

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  2. Ho il film da vedere, ma mi sà che dopo la tua recensione leggerò prima il libro **

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  3. Bello, a me è piaciuto molto, anche se in America è stato parecchio criticato e giudicato inverosimile, quasi una caricatura di quella che era la realtà.

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  4. Bellissima recensione! Anch'io ho amato follemente The help,lo rileggerei mille volte! :)

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  5. In bocca al lupo per l'esame :D e un abbraccio a Mel, spero le sue disavventure informatiche giungano presto ad un lieto fine :)

    Su The Help... ho visto il film, che mi è piaciuto davvero tanto, e il libro continuo a volerlo leggere ma a non farlo mai perchè, alla fin fine, la storia la conosco già e la WL è lunga °A°
    E un po' ti odio, perchè dopo la recensione mi è tornata la voglia di leggerlo e non ho tempo >___<

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  6. io ho amato tantissimo questo libro che ho con la cover della prima edizione della mondadori, assolutamente più coerente con il libro! sono d'accordo con te in merito al film, c'è un buonismo in diverse scene che proprio non ho mandato giù!! Il libro è tutta un'altra cosa! assolutamente da non perdere!

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  7. Io l'ho letto qualche tempo fa e non posso che concordare su tutto quello che hai detto: di certo, non è un libro che lascia indifferenti.
    *coccola Minny*
    Il film non l'ho visto... merita?

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  8. Aaaa che bello!! l'ho comprato da pochissimo! *^* e non vedo l'ora di leggerlo! in genere non sopporto i libri che fanno piangere, ma questo sembra speciale!

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  9. Io ho visto il film parecchio tempo fa e prima o poi, sicuramente, recupererò il libro. Certo che con il tuo commento su Constantine mi hai proprio incuriosita. Effettivamente i personaggi sono poco sfaccettati nel film.

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  10. Sarà uno dei prossimi libri che leggerò! Sono veramente curiosa e più leggo recensioni più le mie aspettative aumentano...speriamo non vengano deluse!!! ;)

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  11. Complimenti Mys <3 ne hai fatto una recensione splendida :')
    Non so proprio cos'altro aggiungere, hai detto tutto tu e con parole splendide.

    ps Buona fortuna per l'esame!

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  12. Mai letto il libro e mai visto il film, pur adorando Emma Stone! Per farmi perdonare di questa mancanza...The Help fila subito nella mia WL *-*

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  13. Basta, devo decidermi a comprarlo!
    Il film mi è piaciuto da morire, e sono convinta che il libro sia anche meglio!

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  14. bellissima recensione!!!!..devo leggerlo...e sarei curiosa anche di vedere il film!!!

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  15. Ciao sono una nuova follower! Bella recensione... devo ammettere che questo libro mi perseguita e me lo ritrovo dappertutto, ma almeno adesso so di cosa parla... e non è niente male!
    Comunque se vi va di passare ho appena aperto un blog: http://bookaholicstime.blogspot.it/

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