martedì 17 giugno 2014

Recensione | Città di Carta - John Green

Buongiorno a tutti, lettori!
Oggi sono super di fretta (ho mezz'ora per liberarmi del pigiama, asciugarmi i capelli e rendermi presentabile. Ce la farò? Si accettano scommesse, quindi vi lascio subito al post di oggi!
Credo che questa sia stata la recensione più richiesta di tutti i tempi, spero possa interessarvi! *-*

Città di Carta
JOHN GREEN 



 Rizzoli ▲ Brossura ▲ 14,00 € 

TRAMA: « Quentin Jacobsen è sempre stato innamorato di Margo Roth Spiegelman, fin da quando, da bambini, hanno condiviso un'inquietante scoperta. 
Con il passare degli anni il loro legame speciale sembrava essersi spezzato, ma alla vigilia del diploma Margo appare all'improvviso alla finestra di Quentin e lo trascina in piena notte in un'avventura indimenticabile. 
Forse le cose possono cambiare, forse tra di loro tutto ricomincerà. 
E invece no. 
La mattina dopo Margo scompare misteriosamente. Tutti credono che si tratti di un altro dei suoi colpi di testa, di uno dei suoi viaggi on the road che l'hanno resa leggendaria a scuola. Ma questa volta è diverso. Questa fuga da Orlando, la sua città di carta, dopo che tutti i fili dentro di lei si sono spezzati, potrebbe essere l'ultima. »


Quentin e Margo sono vicini di casa e, quando erano bambini, passavano tutti i giorni a contatto l'uno con l'altra. Crescendo, hanno imboccato strade diverse e la loro amicizia è diventata più sporadica e marginale, ma Quentin non ha mai smesso di provare interesse per quella strana ragazza che tanto lo aveva colpito quando erano più piccoli.

Nonostante questo, il loro rapporto diventa semplicemente quello di due conoscenti, che hanno abitudini diverse, giri diversi, priorità diverse.

Perciò, è immaginabile la sorpresa di Quentin quando, una notte, Margo si presenta alla sua finestra e lo trascina in un'avventura all'insegna della vendetta sfrenata, che culminerà in un discorso che farà credere al ragazzo nell'inizio di un qualcosa in più tra i due.

Peccato che la mattina dopo, Margo sia scomparsa senza lasciare traccia.

Almeno apparentemente.

Una ricerca più attenta, infatti, rivelerà che la ragazza ha lasciato una serie di indizi nascosti tra stipiti delle porte e versi emblematici delle poesie di Whitman.

Quentin non ha il minimo dubbio: Margo vuole essere trovata, il suo non è un semplice bisogno di attenzione e lui farà di tutto per mettere insieme i tasselli di quell'intricato puzzle che la ragazza si è lasciata alle spalle.



Questo è il terzo romanzo di John Green che leggo, il secondo scritto prima di Colpa delle Stelle. Ormai la mia adorazione spropositata nei confronti di questo autore è ben nota (devo avervelo accennato giusto una volta o due), quindi partivo con le mie belle aspettative alte.

Vi dirò, Colpa delle Stelle è uno dei romanzi che più mi ha colpito e conquistato nel 2013, ma bisogna ammetterlo: tratta un tema che difficilmente non conquista. Il modo in cui John Green è capace di renderlo è un'altra storia, ma parte comunque da una trama che tende a creare empatia con il lettore, a suscitare in lui emozioni forti e sentimenti completamente sconvolgenti.

La vera bravura di Green, però, secondo me si vede in romanzi come Cercando Alaska e, soprattutto, Città di Carta.

Rendere la vita reale su carta è più difficile di quanto sembri, soprattutto se si cerca di non cadere nei clichè triti e ritriti dei personaggi con problemi strappalacrime alle spalle e motivi più o meno drammatici a giustificare i loro comportamenti a volte assurdi.

E John Green ha un vero talento nel raccontarci una quotidianità così simile a quella in cui siamo intrappolati noi stessi, dando però l'impressione al lettore di star leggendo un qualcosa di dannatamente interessante.



I personaggi di Città di Carta partono da uno stereotipo, per poi evolvere gradualmente e rivelarsi più di quanto erano apparsi all'inizio.

Il migliore amico superficiale si innamora, l'amico nerd ha una vita al di fuori di internet, la ragazza facile non è poi così facile come sembra, il ragazzo timido e insicuro viene costretto a prendere la vita di petto ed è capace di farsi valere, la ragazza dipendente dalle attenzioni rivela una personalità riflessiva e malinconica.

Nessuno di loro cambia o giustifica i suoi comportamenti con un evento più o meno drammatico: il cambiamento c'è perché è la vita che porta a cambiarci e che fa in modo che i noi ventenni non siano come i noi dodicenni.

Si evolve non perché fa figo, ma perché l'evoluzione è una cosa naturale.

Ancora una volta, il punto di forza del romanzo sono i personaggi. Sono sfaccettati, variegati, ben costruiti e, soprattutto, reali.

Roba che avevo voglia di tirare Quentin fuori dalle pagine ed abbracciarlo, non so se mi spiego.



Lo stile di John Green, pur plasmando un altro romanzo di formazione, ci regala una lettura diversa da quella che abbiamo avuto nelle sue opere precedenti e si adatta alla perfezione alla voce narrante del protagonista.

Quentin è un ragazzo curioso e riflessivo, ed ecco che ci ritroviamo davanti ad una narrazione farcita di riflessioni e similitudini, che non scadono mai nella spiacevole impressione di aver davanti una serie di foglietti dei baci perugina.
L'uso delle metafore, poi, ha un ruolo fondamentale in tutta la storia, perché si capirà solo alla fine cosa intendesse l'autore con "Città di Carta" :3

In conclusione, è un libro più che consigliato. Nonostante la spensieratezza apparente e quel velo di ironia che ricopre il fitto mistero dei protagonisti, tra le pagine c'è quel pizzico di malinconia che ti porta a riflettere, cosa che non fa mai male :P
L'unico appunto che ho da fare è per il finale, caricato di aspettative per tutto il libro, e che poi mi ha lasciata un po' perplessa. È un finale coerente con quanto detto fino a quel punto, forse addirittura troppo.
Mi ero aspettata qualcosa di diverso diciamo che ci avevo sperato, ecco tutto!, quindi ci sono rimasta per un momento D:

Ho in programma un post-confronto tra i vari personaggi dei romanzi di John Green: avevo iniziato il discorso in questa recensione, ma non mi sembrava il caso togliere spazio a Città di Carta :3
Che ne dite? Potrebbe interessarvi? 
Fatemi sapere!
Un bacio,
 

24 commenti:

  1. Io lo sto leggendo proprio in sti giorni...devo dire interessante ma devo ancora capire come evolverà. Un post confronto fra tutti i personaggi di Green è sempre il benvenuto =) Un bacio

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    1. Sì, è questa la particolarita di Città di Carta: non capisci dove vuole andare a parare fino a che non sei alla fine! :3
      Un bacio anche a te!

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. devo leggerlo! Ne ero certa che fosse bellissimo anche questo, io ho stra-amato Cercando Alaska *-* E' la prima recensione che leggo su questo libro, ed è bellissima! Brava^^

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  4. Complimenti per la recensione: mi hai fatto venire ancora più voglia di leggere questo libro, senza dire nulla che faccia capire a cosa ci si troverà di fronte leggendolo °^°

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    1. Grazie!
      Il bello di questo libro è proprio la sensazione di "ma dove vuole andare a parare?". Sono curiosa di sapere se di piacerà!

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  5. Concordo in pieno con te! Ho adorato questo libro, quasi più di Cercando Alaska *---*
    Io nel finale avrei dato non pochi schiaffi a qualcuno u.u XD

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    1. Ahahah ecco! Una sana scrollata e un bel po' di schiaffi!
      MALEDETTO GREEN.

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  6. Io ho finito Cercando Alaska un paio di ore fa.. è davvero bello, ma non quanto mi aspettassi! Comunque si al confronto tra i vari personaggi! :D Ormai voglio leggere tutto di quest'autore :D

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    1. Cercando Alaska è il primo di John Green, era ancora un fanciullino grezzo :'D
      Ti consiglio assolutamente anche questo!

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  7. Sìsì, mi avevi già convinta...è inutile che dica altro perché tanto sai già che lo voglio leggere e si da il caso che la sottoscritta l'abbia già inserito sul reader insieme a Teorema Catherine! Grazie per avermi dato l'ennesima certezza di quanto sia grande quel fottuto genio di Green u.u

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    1. Quell'uomo è troppo un genio, non si ci può fare nulla! :3 leggilo leggilo leggilo!

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  8. "raccontarci una quotidianità così simile a quella in cui siamo intrappolati noi stessi, dando però l'impressione al lettore di star leggendo un qualcosa di dannatamente interessante."

    Di questa recensione: Cito. Pure. Le. Virgole.
    Da amante di John Green ad amante di John Green, recensione perfetta <3

    ps sul finale ci sono rimasta malissimo anche io ç_ç
    Oh, non ce ne salva uno! xD

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    1. Aaaaw Claaa <3

      John ha decisamente un problema con i finali. E uno bello grosso, pure.

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    2. Secondo me il finale è perfetto. Se Margo fosse tornata a casa o Q l'avesse seguita nel suo perenne viaggio, il libro avrebbe perso il suo significato.

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  9. L'ho letto qualche mese fa e non l'ho ancora recensito, ma la penso all'incirca come te! Mi ha emozionato, fatto conoscere canzoni e personaggi davvero belli! :)

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  10. Sinceramente avevo qualche dubbio su questo libro, più che altro perché Colpa Delle Stelle mi era piaciuto ma ho pianto così tanto che mi sono ripromessa di non leggere altri libri di Green, per evitare di tagliarmi le vene!
    E poi la trama di Città di Carta mi era sembrata piuttosto banale... Ma la tua bella recensione mi ha fatto ricredere... ci farò un pensierino.

    P.S. Sono una nuova follower e nuova blogger. Ho aperto da poco un blog, puoi venire a dare un'occhiatina? http://bookaholicstime.blogspot.com/

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    1. Con Città di Carta non avrai il problema dell'emotività, ma te lo consiglio a prescindere *-* passo subito da te :*

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  11. Io ho letto solo Cercando Alaska di questo autore, e mi ha fatto piangere un sacco. Maledetto.

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    1. Colpa delle stelle, Vane. Colpa delle stelle. Leggilo. Ora.

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  12. La tua recensione ha fatto si che questo libro si aggiungesse alla mia wishlist, mi ispira troppissimo!

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  13. Ecco perché Città di carta è sopravvalutato:
    https://librilettura.wordpress.com/2015/09/08/libro-citta-di-carta-ecco-perche-e-sopravvalutato/

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